Diabete gestazionale: cosa c’è da sapere

Normalmente alle donne in gravidanza, in occasione del primo colloquio, viene prescritto l’esame per la rilevazione della glicemia plasmatica ovvero per determinare il livello di glucosio nel sangue. Questo tipo di indagine, effettuata precocemente in gravidanza, ha l’obiettivo di individuare una condizione di diabete precedente alla gravidanza che magari non è stata riconosciuta (situazione peraltro non così infrequente) e che può essere associata a malformazioni fetali.

Il diabete gestazionale, un disordine nella regolazione del glucosio di entità variabile, che inizia o viene diagnosticato per la prima volta in gravidanza e, nella maggior parte dei casi, si risolve non molto tempo dopo il parto, viene invece diagnosticato, nella maggior parte dei casi, con un test noto come curva da carico di glucosio (OGTT): dopo aver assunto una soluzione contenente 75 g di glucosio la donna effettua un prelievo di sangue dopo un’ora e dopo due ore per rilevare il valore della glicemia. 
Sono i cambiamenti ormonali che si verificano in gravidanza, in particolare dopo la 20° settimana, che rendono i tessuti meno sensibili all’insulina provocando un aumento della glicemia nella donna.

TUTTE LE DONNE INCINTA DEVONO SOTTOPORSI A QUESTO TIPO DI TEST?
Le linee guida italiane per l’assistenza alla gravidanza fisiologica sono molto chiare su questo punto: la OGTT va proposta a quelle donne che presentano determinate condizioni per cui la probabilità di sviluppare il diabete gestazionale è più alta. A seconda del tipo di fattore di rischio l’esame verrà prescritto tra le 16-18esima settimana di gravidanza e/o tra le 26-28esima.
E’ bene sapere che nella maggior parte dei casi il diabete gestazionale può essere gestito tranquillamente con modifiche nello stile di vita, in particolare regolando l’attività fisica e correggendo l’alimentazione. Solo un numero esiguo di donne, ovvero quelle che non riescono a correggere i livelli di glucosio nel sangue in questo modo, dovrà ricorrere all’insulina. Per alcune il passaggio ad una terapia farmacologia potrà essere vissuto in maniera forte e non sempre facile, motivo per cui la corretta informazione ed il sostegno sono strategie di fondamentale importanza.

Il diabete gestazionale colpisce circa il 4-5% delle donne gravide ma, se si seguono tutti gli accorgimenti necessari, consente di portare avanti la gravidanza in tutta serenità e senza rischi né per la mamma né per il nascituro.
Per le donne donne con diabete gestazionale, a cui va insegnato l’automonitoraggio della glicemia tramite prelievo capillare, è prevista un’intensificazione dei monitoraggi clinici per controllare più dettagliatamente l’aumento di peso del bambino. La tipologia di parto verrà valutata principalmente in base all’accrescimento del bambino. L’induzione potrebbe essere presa in considerazione.

Le donne con diabete gestazionale vanno informate che hanno un rischio aumentato, rispetto alle altre, di sviluppare il diabete di tipo II ragion per cui è consigliato sottoporsi ad un’altra curva da carico, dopo 6 settimane dal parto, per confermare o escludere questo sospetto.