Ci separiamo… Come dirlo ai nostri figli?

Molto spesso le coppie che attraversano la fase della separazione, ci chiedono in Mediazione Familiare se sia opportuno o meno parlare con i propri figli di quanto sta loro accadendo e, soprattutto si chiedono quando e come farlo o se insomma, per timore di sbagliare, non sia meglio lasciare che “i figli capiscano da soli.”

Qualche premessa…

Ogni separazione coniugale, specie in presenza di figli, rappresenta un evento problematico, che non può essere banalizzato.

Anche se negli anni l’atteggiamento sociale è mutato e nessuno più grida allo scandalo o prefigura catastrofi, la separazione rappresenta sempre un evento doloroso e traumatico per tutta la famiglia e comporta grandi cambiamenti: vanno riorganizzate le relazioni familiari, le dimensioni personali, amicali, c’è un cambiamento economico che coinvolge genitori e bambini, traslochi da affrontare, nuove case e nuove identità da mettere insieme…

I genitori sono travolti da questi eventi e, molto spesso, non comunicano la scelta fatta, a volte perché presi dal loro dolore per il rapporto che finisce, a volte perché il conflitto prende il sopravvento e offusca la capacità di occuparsi dei figli, oppure perché pensano che non parlarne riduca il dolore per i figli o, ancora, “più semplicemente”, perché non sanno come e cosa dire. Per questi diversi motivi frequentemente si trincerano dietro la frase: “tanto i bambini lo hanno già capito…”

Andrebbe però considerato che la separazione ha conseguenze molto importanti anche per i figli:

  • cambia l’organizzazione della loro vita: devono abituarsi ad avere due case (con oggetti e indumenti personali suddivisi in luoghi diversi), a volte devono affrontare un cambio della prima casa, un cambio di scuola e di amici…
  • possono trovarsi a vivere con nuovi partner dei genitori, nuovi fratelli, nonni aggiuntivi
  • per non parlare di quando i genitori non sono capaci di concordare una suddivisione razionale del tempo tra madre e padre con i propri figli e li costringono a ruotare da una casa all’altra nel corso della settimana…
  • inoltre spesso sono costretti ad assistere e diventare parte in causa nei conflitti: genitori incapaci di parlarsi, che affidano ai figli il peso delle comunicazioni e il tormento di cosa e come dire, sottoponendoli al timore di fare soffrire un genitore o di subire la rabbia dell’altro che si scatena. Risultato: confusione, mutismo, malesseri fisici ed emotivi…

Ma cosa pesa ai figli quando due genitori si separano?

Partirei dalla consapevolezza che non è la separazione in sé a fare soffrire i figli, ma il modo in cui i due genitori si separano e impostano le loro nuove relazioni dopo la separazione: è questo che fa la differenza.

La letteratura ha evidenziato che ci sono almeno due aspetti costanti che pesano ai figli nella separazione tra i genitori:

  1. le SCARSE INFORMAZIONI su quello che sta accadendo
  2. la LITIGIOSITA’ tra i genitori

Per i bambini e i ragazzi dunque è importante parlare di quanto sta accadendo attorno a loro, capire cosa sta succedendo nella loro famiglia, anzitutto perché nella nostra mente, e in special modo in quella dei bambini, “tutto ciò che non si può dire ci appare come spaventoso” e genera la sensazione che sia qualcosa di terribile; ma ancora perché i figli si pongono alcune domande, quali:

  • “I miei genitori si separano: continueranno a volermi bene?”
  • “E’ colpa mia?”
    Quasi sempre i bambini e i ragazzi si ritengono responsabili e non è difficile comprenderlo se pensiamo che un bambino in mezzo agli scontri è spesso, più o meno consapevolmente, tirato da una parte e dall’altra. Ascoltando i litigi, di cui lui è spesso strumento, pensa che accadano a causa sua e si sente colpevole, responsabile, non ce la fa ad attribuire agli adulti la responsabilità di quanto accade.
  • “Cosa succederà nel mio futuro? Dove andrò? Vedrò ancora la mia mamma e il mio papà?”

Parlarne significa essere aiutati a trovare le risposte a queste domande, permettergli di essere rassicurato ad esempio sul fatto che i genitori resteranno sempre la sua mamma e il suo papà e che ci sarà sempre lo spazio affettivo e fisico per lui, vicino a loro.

La separazione dunque non è un evento che può semplicemente accadere, ma è molto importante che venga comunicata, spiegata, offerta al dialogo, per aiutare i figli a immaginare un futuro diverso ma positivo, con affetto e sicurezze immutati.

E’ importante mettere al bando silenzi e conflittualità: l’altro bisogno importante, infatti per bambini e ragazzi, è che si riducano i conflitti. Dice il Prof. Scaparro: ” I figli di genitori separati non sono una categoria speciale ma possono diventarlo se l’astio, il rancore e la sofferenza accecano i genitori al punto di interrompere ogni dialogo e riducono la comunicazione allo scambio di messaggi ostili… ”
I bambini e i ragazzi hanno bisogno di ambedue i genitori e sentire un genitore denigrare l’altro li rende insicuri e confusi su ciò che è bene fare o non fare, su ciò che è bene o male per lui, dandogli la sensazione che nessuno di loro sia in grado di tutelarlo e, se non lo fanno i genitori, è come confermargli che è da solo, in balia degli eventi.

E allora quando dirlo?

Quando i genitori realizzano che è importante dire ai propri figli che mamma e papà si separano, si domandano quando farlo.

Direi che è importante farlo quando la decisione è stata presa, dopo avere fatto il possibile per mantenere l’unione, non prima, al fine di proteggere i figli dalle altalene emotive e dai ricatti affettivi che accompagnano, quasi sempre, la fase pre-separativa e per non alimentare nei bambini e ragazzi false illusioni di ripensamento, che ogni figlio coltiva dentro di sé.

Oltre a dirlo, può essere utile farli partecipare alle nuove case, alla sistemazione dei loro spazi, per non sentirsi estranei nei nuovi ambienti, perché li aiuta ad ambientarsi, essere a loro agio nella nuova casa del papà, della mamma, scegliere cosa vogliono portare e quando, per prepararli in modo costruttivo, incuriosirli, facendo intravvedere anche gli aspetti positivi della novità.

Tutto questo per aiutarli a rendersi conto che, ovunque andranno i genitori, ci sarà sempre posto per loro.

Che cosa dire?

Spiegare ai figli il perché della separazione non significa parlare con loro delle dinamiche che hanno portato la coppia coniugale alla separazione, le incomprensioni, i tradimenti, le proprie delusioni, la propria sofferenza… che sono spesso aspetti confusi e complessi ed appartengono al mondo degli adulti.

La separazione della coppia è una scelta dei grandi, dettata da diverse cause, di cui i litigi sono solo una espressione. Nella separazione i figli hanno bisogno di rimanere figli, di essere rassicurati sul loro futuro, di sentirsi dire che il loro legame con il genitore resta e che lui potrà continuare a sentirsi protetto, al sicuro, a giocare, perché l’amore dei 2 genitori sarà immutato e mamma e papà continueranno ad occuparsi di loro.

Il triangolo sacro Padre/Madre/Bambino, che Freud considera l’architrave dell’inconscio, e sembra permettere lo sviluppo sicuro di ogni persona, è possibile mantenerlo anche con la separazione se i figli sentono che mamma e papà concordano sul loro essere genitori, mantengono messaggi coerenti, quando la mamma è un po’ nei pensieri del papà e il papà è un po’ nei pensieri della mamma in modo pacifico, senza che questo comprometta la scelta separativa.

Come dirlo?

Non c’è una formula prestabilita, dipende dal modo di essere dei genitori, dall’età dei bambini…

Tuttavia, alcuni suggerimenti, dati dal lavoro con tanti genitori, possono essere: se possibile, comunicarlo insieme, con sincerità, perché i figli hanno bisogno di relazioni autentiche, anche nella separazione. Se non fosse possibile, si può comunque concordare cosa dire, pensando ai bisogni di rassicurazione dei figli e a quello di cui loro hanno bisogno di sentirsi dire. Se i genitori comunicano cose diverse, i figli sono confusi, non capiscono più cosa sia vero e cosa no su quanto sta accadendo nello loro famiglia e sul loro futuro.

Quindi:

Parlarne, dialogare, ascoltare in modo attivo, rispettoso e partecipato.

Lasciare esprimere ai figli le loro paure per rassicurali, poter accogliere le loro reazioni, a volte di pianto, a volte di mutismo e apparente indifferenza, altre di rabbia o di rifiuto esplicito. E’ il segno di come ogni figlio abbia bisogno di un proprio tempo per elaborare la separazione tra i genitori, per elaborare il lutto per la perdita di un assetto familiare che riteneva immutabile, prima di accettare il cambiamento.

E’ importante chiarire ai figli che loro non sono responsabili, che l’amore dei due genitori resta immutato e che continueranno ad occuparsi di loro.

Pacificare le relazioni: i bambini hanno bisogno di due genitori adulti, in grado di capire i loro bisogni e di aiutarli a crescere, in accordo e in modo coerente, anche se vivono in due case separate e con altri partners, perché è questo che li fa sentire sicuri e in grado di affrontare il loro futuro con successo.

 

 dr.ssa G. Pricoco – Mediatrice Familiare MEDEFitalia Lombardia

 

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